Salmorejo

Finalmente è arrivato il buon clima e finalmente possiamo dare spazio alla cucina estiva! La ricetta di oggi arriva da una splendida regione spagnola della quale sono totalmente innamorata: l’Andalusia.
In Andalusia, specialmente d’estate fa un caldo tremendo, inconveniente che però non ha mai fatto desistere nessun italiano dal visitare questa terra anche nei mesi più bollenti… So per certo che moltissimi di voi conoscono bene questa regione e che probabilmente ci siete tornati più di una volta!
Di sicuro avrete anche già assaggiato il Salmorejo e magari volete rifarlo in casa o farlo provare a chi non l’ha mai assaporato.
Il Salmorejo è una una crema fredda, molto saporita, sostanzialmente a base di pomodori freschi e pane raffermo. E’ una ricetta di origine molto antica della gastronomia contadina andalusa che nel corso dei secoli è andata adattando ingredienti e strumenti nuovi per la sua preparazione. Anticamente per ottenere questa crema si utilizzava un mortaio dove venivano triturati gli ingredienti in maniera molto più grossolana, metre oggi si utilizzano i moderni mixer che conferiscono al Salmorejo una consistenza molto più vellutata.
Inoltre la ricetta che conosciamo oggi, è il risultato dell’introduzione di un “nuovo” ingrediente, il pomodoro, che prima della scoperta dell’America non esisteva in Europa. E’ verosimile pensare che prima della metà del XVI secolo il Salmorejo fosse “bianco”, cioè senza pomodoro e che l’origine di questa tradizione culinaria sia da ricercare nelle tradizioni gastronomiche degli arabi che dominarono l’Andalusia e buona parte della Spagna durante il Medioevo (711-1492) e che erano soliti preparare una crema a base di pane, aglio, sale, olio e aceto.
Concretamente il Salmorejo è un piatto tipico della città di Cordova (o Córdoba, in spagnolo) che per altro fu la capitale del Califfato d’Occidente, nel marco del dominio territoriale iberico conosciuto come Al-Ándalus.
Gli Arabi hanno lasciato in Andalusia un’impronta molto profonda e tuttora tangibile in vari ambiti: architettonici, letterari, musicali, linguistici, scientifici, pittorici… per cui non sorprende affatto che questa influenza si rifletta anche nelle tradizioni culinarie.
Il Salmorejo non è da confondere con un’altra zuppa fredda abbastanza simile ma più liquida, il Gazpacho, del quale vi parlerò in un’altra occasione….

Ingredienti (per 6 persone):

1 kg. di pomodori maturi
500 gr. di pane raffermo (di almeno uno o due giorni)
150 ml. di olio di oliva extra-vergine
1 spicchio d’aglio
aceto (un cucchiaio)
una tazza d’acqua
sale q.b.

Per decorare:

1 uovo sodo
100 gr. di prosciutto crudo tagliato a dadini
un filo d’olio d’oliva extra-vergine

Preparazione:

Tagliare il pane in cubetti e metterlo ad ammorbidirsi per qualche minuto in un recipiente con l’acqua (quantità una tazza).
Nel frattempo spellare i pomodori: potete spellarli con il coltello, oppure metterli in una pentola con acqua bollente durante un minuto e poi passarli sotto l’acqua fredda in maniera che la pelle si stacchi meglio.
Una volta spellati i pomodori, tagiateli a cubetti. Strizzate un pò il pane che nel frattempo si sarà ammorbidito e mettetelo in un mixer con i cubetti di pomodoro, l’aglio, il sale, l’olio e l’aceto. Frullate tutto insieme fino ad ottenere una cremina abbastanza densa color salmone.
Fate riposare il salmorejo durante un paio d’ore in frigorifero, coprendo il recipiente con della pellicola trasparente.
Al momento di servirlo mettetelo in delle ciotole (o in dei piatti fondi) e decoratelo con cubetti di uovo sodo, cubetti di prosciutto crudo e un filo d’olio.
 

Consiglio: il Salmorejo si consuma come antipasto, ma è perfetto anche come aperitivo. Per un’idea carina di un buffet potete servirlo nei bicchierini degli shots come finger-food, oppure in delle coppette o addirittura nei bicchieri del Martini.
Tradizionalmente in Spagna viene servito in delle ciotole di terracotta, oppure in delle tazze di porcellana che possiedono due manici.
Attualmente in Spagna il Salmorejo viene usato anche come salsa per intingere qualsiasi altro cibo (per esempio melanzane fritte, patatine, etc...). Non è un'usanza del tutto ortodossa, ma lo fanno...quindi può essere anche considerata una "salsa d'accompagnamento". 

Si conserva in frigo per un paio di giorni.

 

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